Il lavoro di M.Grazia Cantoni e Daniela Spaletra nasce dalla necessità di curare il territorio martirizzato dagli abusi ambientali. Entrambe spezzine lavorano da anni su temi universali quali il corpo e la violenza, la malattia e la morte. Il corpo dell’artista diventa metafora di guarigione attraverso il quale passa il dolore e la sofferenza della terra malata che li circonda. Il golfo dei Poeti è stato scenario di disastri ambientali denunciati ma mai condannati poiché il sistema l’ha
permesso; la discarica denominata “Pitelli Ruffino” tra le tante si trova a pochissimi chilometri dalle abitazioni delle artiste. Il caso Pitelli è finito su tutti i giornali, televisioni; un ufficiale di Marina, De Grazia, è morto in circostanze misteriose dopo che cercò di denunciare i presunti abusi ambientali. Le colline circostanti, (vedi immagine 1) sono completamente violentate dalla presenza di numerose discariche, delle quali si sa veramente pochissimo. Il tasso di tumori a La Spezia è tra i più alti in Italia. Entrambe le famiglie delle artiste sono state testimoni in prima persona della perdita di un caro a causa del cancro. Il progetto che nasce dalla consapevolezza che il territorio sia stato irrimediabilmente rovinato mira ad essere una cura metaforica e delicata che notifica della presenza di componenti tossiche senza fare scalpore ma con misurate azioni.
The secret garden parte da azioni; le artiste, vestite di candido bianco entrano nei luoghi coinvolti piantando fiori o tenere piantine creando aiuole esagonali a ricordare l’idrocarburo presente nel terreno.
Il giardino è segreto poiché alla popolazione non piace parlare del tema; il sindaco ha recentemente definito la questione discariche “una leggenda metropolitana” e la seconda aiuola creata, di cui foto allegata, è stata da qualcuno tolta lo stesso giorno. The secret Garden project è un lavoro che durerà nel tempo, perché non si può proibire di piantare fiori.