di Daniela Spaletra e Andrea Luporini, Spazio FourteenArtellaro a cura di Gino D'Ugo
Tellaro (SP) 2017

AUDIO



Il sacro non è un’esperienza mistica o religiosa. Non per forza, almeno. E’ un oggetto che fa parte della biologia dell’Homo Sapiens, appartiene dunque al mondo fisico e all’esperienza dei sensi.

E’ una sensazione che proviamo quando il tessuto consueto della realtà viene interrotto e veniamo a contatto col mondo delle possibilità.

Il cervello umano è in grado di rendere reale ciò che si può solo pensare grazie ai sistemi cognitivi non modulari, che superano la dinamica causa/effetto e, attraverso il linguaggio, ci portano oltre l’esperienza puramente corporea senza cadere nella trascendenza, permettendoci di provare la “sorpresa del sacro” e riconoscerla, dandole un nome.

La preghiera serve a dare corpo attraverso la parola a queste sensazioni e tensioni ipotetiche, rendendole reali attraverso il suono: nel lavoro di Spaletra e Luporini, la sovrapposizione di decine di preghiere trasforma lo strumento espressivo del sacro in oggetto inconsueto, un’unica voce indecifrabile potenzialmente in grado di generare quell’istante di contemplazione da cui il sacro stesso deriva.