Alla base del sodalizio artistico formato apposta per emergenze7 da Aurora Pornin e Daniela Spaletra ci sono una comune formazione ed una lunga amicizia, ma soprattutto un comune sentire e una militanza: la sensibilità delle donne per le donne, l'attenzione alla dimensione civile dell'arte e alla relazione col contesto, l'esigenza di una relazione con il pubblico.
Così, imbevendosi dello spirito del luogo e delle tante narrazioni che lo riguardano, è nata questa grande installazione da usare ed attraversare, non solo da percorrere, che utilizza interamente materiali trovati nella fabbrica e rimanda ad un aspetto specifico della Vaccari, la sua presenza non solo nella vita dei lavoratori ma nell'intero corpo sociale: i bambini portavano l'acqua e il cibo, giocavano all'esterno aspettando i padri e le numerose madri e sorelle che nell'industria rivestivano ruoli specifici, soprattutto in relazione alla fabbricazione dei mosaici.
Le cappe da lavoro di queste donne ne ripropongono la presenza impalpabile, mentre un grande corpo femminile si disegna sul pavimento polveroso, con la zona pelvica di un 'pampano' e due grandi mammelle. Sul fondo l'infantile e gioiosa liberazione del cielo riscatta la cupa evidenza di un cancello murato; di lato una misteriosa presenza divina sembra benedire il ritorno alla vita e all'uso di oggetti e frammenti scartati e persi nel grande ciclo lavorativo, tornati ad assumere un ruolo ed un senso augurale e simbolico, se non pratico.
Il passato, ed anche il futuro, appaiono così per qualche attimo meno spietati.


Enrico Formica