Daniela Spaletra, born in Turin, with Bachelor degrees in Painting and Multimedia Arts obtained at the ‘Accademia di Belle Arti” in Carrara, lives and works in Lerici and Sarzana in Italy.She started her artistic ‘path’ in the 80’s with experimental photography; under the expertise of photographer Sergio Fregoso of La Spezia. Daniela pushes ahead in her artistic vocation with constant consideration to carry out a social role, before that of beauty, which justifies the unprecedented luxury of creating art. Her works are always ideologically characterised as social art, thoughtful and femminine
The femmininity of her art reflects the instinctive bond to territory, roots, organic unity with existence and the necessity of social relations. (E. formica) Her rich ambiguous creations, highlight the area of intense relations that investigate collective ancestral memory, customs, and at times attempt to capture all the observer’s senses searching, and combining them to alter social and cultural courses.The objective is to promote and stimulate personal involvement, until the spectators are not just simple bodies, but chosen carriers and therefore with strong capabilities to make changes in the future world, with an abundance of views, interpretations and individualism.


Nata a Torino, laureata in Pittura e successivamente in Arti Multimediali all'Accademia di Belle Arti di Carrara, vive e lavora tra Lerici e Sarzana.
Inizia il suo percorso artistico negli anni ’80 nell’ambito della fotografia sperimentale; fondamentali saranno gli insegnamenti del fotografo spezzino Sergio Fregoso. “Daniela porta avanti la propria vocazione artistica con la preoccupazione costante di svolgere un ruolo sociale, prima che estetico, che giustifichi l'inaudito lusso di fare arte.
I suoi interventi sono sempre ideologicamente connotati come arte sociale, ideologica, femminile.
La femminilità nella sua arte significa adesione istintiva al territorio, alle radici, all'organicità dell'esistenza, alla necessità della relazione sociale”. ( E. Formica )
Le sue installazioni riccamente polisemiche, marcano lo spazio di intense relazioni che indagano nella memoria ancestrale collettiva, nel rito, e talvolta, tentano di colpire i sensi dell'osservatore cercando, con la loro collaborazione di modificare certi processi sociali e culturali.
L'obiettivo è quello di favorire e sollecitare un partecipe coinvolgimento, affinché i fruitori non siano solo semplici corpi, ma portatori di scelte e quindi possibilità concrete di cambiamento per un mondo futuro, ricco di molteplici sguardi, interpretazioni e soggettività.

Principali mostre:
“PUBLIC GARDEN
” con G.Cantoni e A.Luporini , GATE 26° Contemporary Gallery 2017 (a cura di Luca Monzani ed Emma Allù )
“ NOT-MODULAR” con Andrea Luporini Spazio FourteenArtellaro, Tellaro (SP), 2017 (a cura di Gino D’Ugo)
“Generazioni”, CAMeC - Centro di arte moderna e contemporanea, La Spezia, 2017 (a cura ass. cultura del Comune di La Spezia).
“MEMORIE”, Circuit Off/ Fotografia Europea 017, Spazio Icarus, Reggio Emilia, 2017 (a cura di Luca Monzani, Gate 26A Contemporary Gallery).
“ LA FINE DEL NUOVO”“Fakebook” Cap. XIII Mestrovic Pavillon, Prsten Gallery ,Zagreb/ Croatia 2017 (a cura di Paolo Toffolutti);
“HEIMWEH”
con G.Cantoni e A. Luporini, Rifugio Antiaereo Quintino Sella, La Spezia, 2017 ( testo a cura di Emanuele Riccomi).
“Public Garden”con G.Cantoni e A.Luporini, BOSS Gallery – La Spezia, 2016 (testo a cura di Matteo Lucchetti);
“ Surface”
Spazio FourteenArtellaro – Tellaro, La Spezia, 2016 (a cura di Gino D’Ugo, testo di Andrea Luporini);
Venice in Bottle” Contemporary Art – Venezia, 2016b (a cura di Stefano Covre).
Wunderkammer”- Galleria Blu Corner, Carrara, 2015 (a cura di Gilberto Pellizzola).
”Fino al Cuore della Rivolta”
Artisti per la Resistenza, Castello di Fosdinovo, Massa 2015 (a cura di Alessio Giannanti).
UNICURSALE project” , Video Istallazione, Chiesa Madonna delle Lacrime, Carrara, 2014 (a cura di Gilberto Pellizzola).
” Luce sul Mare
” La natura, l’uomo, l’ingegno navale, Porto Mirabello , La Spezia 2013 (a cura di Anna Caterina Bellati).
Run/Spazio per Artisti di Passaggio” Lerici , La Spezia, 2012 (a cura di Jaja Cozzani).
Out the World” - Spazio Schiffini - La Spezia 2012;
Ex Fabbrica dei Pinoli” La Versiliana M.di Pietrasanta, Lucca 2011(a cura di Omar Galliani e Haron Demez).
“Terra”
2° ed. mostra d’arte contemporanea, rassegna Eco - Energie- Energiexpo, Sarzana, La Spezia 2011( a cura di Enrico Formica);
Earth-Day”, Lerici, La Spezia, 2011( a cura dell’Ass. cultura di Lerici/ la Spezia);
Fino al Cuore della Rivolta” Artisti per la Resistenza, Castello di Fosdinovo, Massa, 2011, (a cura di Alessio Giannanti).
Acquetudine”, Personale Studio d’Arte Contemporanea Hourloupe, La Spezia, 2010;
Artists for Health”- Galleria Derbylius, Milano, 2010 (a cura di Marco Maiocchi);
A Travers”2 Contemporary Art all’Oratorio in Selàa, Tellaro, La Spezia, 2010 (a cura dell’Ass. alla Cultura del Comune di Lerici).
Colours” Arte Contemporanea per l’integrazione nel mondo, Parco di Villa Shelley, S. Terenzo, La Spezia, 2010 ( a cura dell’Ass. Cultura del Comune di Lerici);
Emergenze 7” Ultimi artisti in un mondo in Allarme”, ex Ceramica Vaccari, La Spezia, 2009 (a cura di E. Formica e M. Sara);
A-Travers”( a cura dell’Assessorato Cultura Comune di Lerici) Mougins , France, 2008.
Pietrasanta in Fieri Museo del Bozzetto, Pietrasanta, Lucca 2005.(a cura di L.Valentini, E.Tinarelli)


 
Gilberto Pellizzola

DANIELA SPALETRA. L’OCCIDENTE, L’OLTRE, L’ALTROVE…

L’arte di Daniela Spaletra è multiforme e combinatoria, da praticare e partecipare, appartiene alla nobile tradizione del ready-made, del montaggio (polimaterismo, video, installazione sito-specifica), del progetto di intonazione architettonica.
Dopo esordi a prima vista non proprio consonanti, come furono la fotografa rivolta soprattutto al sociale e al femminile. Tuttavia già in questo è preminente l’attitudine ad una visione mediata e mediale del mondo, che presuppone una continua modalità riflessiva e critica sull’artificio dell’immagine. Una visione tecnica e problematica delle cose del mondo, del nostro Occidente in prevalenza ma con sorprese e presenze che richiamano come d’improvviso allo scenario globalizzato. Persone gesti istituzioni narrazioni che per Daniela Spaletra sono (filosoficamente) riconducibili ad un essenziale minimo, alla dimensione basica del bere acqua e latte (oggetto proprio ora di un’operazione di crowdfunding), all’avere una identità propria nella consapevolezza delle differenze (facile, nevvero?) … A godere naturalmente di quei paradossali, inattuali privilegi (naturali diritti umani dal Secolo dei Lumi) che sono pace educazione ricreazione cibo…
Ma è un tragitto, con divagazioni e inversioni, che porta dall’intenzione documentaria partecipata (in immagine e ideologia) all’invenzione di complessi dispositivi di informazione e partecipazione, che diventano maggiormente articolati e profondi, nel tentativo disperato e necessario di aderire criticamente all’attualità.
Quel che appare (ciò che è solo emersione parziale e promessa di altro, anche) è una fascinosa complessità di segni e oggetti e materie che ordina e costruisce un proprio spazio in dialogo (e polemica) con l’ambiente della vita banale e dell’inerte quotidiano. Dal design minimalista di Acquetudine (2010), all’installazione fotografica oggettuale spaziale Sister (2013), fino alla complessa interazione plastico-audio-video-ambientale (multimediale e monumentale addirittura) di Unicursuale (2014). Programma e opera che hanno espresso in modo esemplare una intensa qualità di reinterpretazione teatrale e drammatica di uno spazio antico e degradato, l’Oratorio delle Lacrime in Carrara, senza deviarne la vocazione storica e il retaggio funzionale ma al contrario attualizzandone il significato (anche sentimentale e cittadino, anche di bene culturale potenzialmente condiviso e pericolante). E infine il progetto in gestazione, fra giardinaggio apocalittico e catarsi performativa, che va sviluppando insieme a Grazia Cantoni, alterità dialettica, artista eguale e differente…
Tali evidenze di eleganza e leggerezza, in realtà già trasgressive e provocatorie, danno forma a radicali posizioni critiche e di denuncia, negli ambiti interagenti dell’ecologia, delle situazioni di genere e di etnia, degli assetti economici e sociali. Delineando il dissesto in progress del nostro tecno-habitat geopolitico-demografico-alimentare, nonché conflittuale-bellico-rivoluzionario.
Nel lavoro dedicato all’acqua, o meglio alle acque (potabili, inquinate, benedette, variamente simboliche…), Daniela Spaletra realizza una sorta di ecomuseo, o di collezione di gusto vagamente archeologico, in occasione del dibattito sulla nuova dimensione merceologica dell’elemento primo del nostro pianeta azzurro. Bottiglie, ampolle, borracce, contenitori fra i più vari e strani si avvicendano in teche e armadi di tono quasi lombrosiano.
Un analogo sapore enciclopedico, ma con retrogusto arcaizzante, in esatto contrappunto, emana dall’installazione Sister, una elencazione, aggressiva ed espressionista, di tipi e pigmenti facciali femminili, isolati ricombinati scomposti. A esprimere con la consueta chiarezza la preziosa con-fusione delle etnie, la combinatoria e sostanziale identità dei generi e delle genti.
L’operazione The Secret Garden Project nasce dalla convergenza delle sensibilità eco-alchemiche di Grazia Cantoni e Daniela Spaletra. Odierne ninfe primaverili si assumono il compito di far nascere fiori ove non possono fiorire, di coltivare aiuole e formare giardini in un territorio perduto, ormai devastato e irrecuperabile (la discarica Pitelli Ruffino), nella cornice sublime (amara ironia) del Golfo dei Poeti. Ma a conferma ancora una volta della severità del metodo, accanto all’atto magico-performativo verranno presentati i risultati delle indagini scientifiche sullo stato e il grado di inquinamento del luogo: dati inequivocabili e tragicamente oggettivi.

 

Gilberto Pellizzola:
(Ferrara 1957) Laureato in Lettere Moderne, ha insegnato Storia dell’arte nei Licei e all’Istituto d’Arte. Progettista e coordinatore di Corsi di Formazione Professionale artistico-artigianali post-diploma.
Ha collaborato alle riviste d’arte contemporanea “Flash Art”, “Tema Celeste”, “Juliet”, “Titolo”, “Terzoocchio” e organizzato mostre in gallerie private e spazi pubblici, con diversi testi critici pubblicati.
Ha partecipato come critico e curatore alle attività del Centro Video Arte e dei Civici Musei d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara.
Consulente e collaboratore per l’Assessorato Cultura di Ferrara, per GAI (Associazione per il Circuito Giovani Artisti Italiani) e GAER (Giovani Artisti Emilia Romagna). Partecipa come progettista, curatore artistico e docente alle attività di formazione avanzata nel progetto aperto Il Mestiere delle Arti (dal 2007).
Ha realizzato un contributo storico-artistico per il volume Le arti multimediali digitali (Garzanti, Milano 2004).
Di recente ha curato la rassegna di installazioni urbane PENTAGONA (Ferrara, 2013)e l’esposizione WUNDERKAMMER (Open Day Accademia di Carrara, Blu Corner, 2015)
Docente titolare di Storia dell’Arte Contemporanea all’Accademia di Belle Arti di Carrara.







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